Ora che si può ufficialmente decretare l'ormai fine della vita all'aria aperta direi che si può tornare (magari senza esagerare) alla depressiva vita cybertecnodigitale. Sto giro a quanto pare non sarò solo a scrivere, ma di questo direi che se ne parlerà a suo tempo.
Come sempre vale la regola che se non vi piace/interessa quello che leggete, semplicemente statevene a cazzi vostri o leggetevi la gazzetta degli sport a rotelle. Nessuno vi ha mai chiesto di leggere, nessuno vi ha mai spinto qui e menchemeno nessuno vi ha mai offeso o diffamato (salvo che non siate tra quelli che considerano la critica una forma di diffamazione da zittire o denigrare a sua volta). Se volete offendere me, come sempre gli haters sono i benvenuti ed oggetto di studi.
Ultima ma interessante questione va dedicata a chi si spaccia per me in giro: ricevo email di risposta a discussioni che non ho mai scritto e leggo commenti in giro firmati a nome di questo blog che ovviamente non ho mai lasciato. Una volta per tutte: non commento mai, non scrivo mai se non qui sopra e francamente non mi interessa sparare a zero tanto per offendere qualcuno per cui se leggete qualcosa firmato da me, fatta qualche rara eccezione dovutamente autenticata, non sono io. MAI.
Se c'avete problemi di palle, ok liberissimi, ma per favore, signori millantatori, non giocate con le mie.
bunga bunga.
mercoledì 5 maggio 2010
Guida all'interpretazione del resto. parte 1
Inverno iperattivo com'era anni che non succedeva. Ritiro spirituale, blocco dello scrittore e silenzio tombale per mesi. Un po' voluto un po' no. Finalmente, quando vado a skateare lontano da casa, sento meno parlare di me o di queste pagine per bocca di gente che non conosco. Uscito dai discorsi, i ritornelli sono sempre tristemente quelli da tempo innumerevole:
LA SCENA: Definizione che ormai affonda le radici decenni or sono ma che da allora continua ad esercitare su di me tutta la tristezza possibile. Cos'è la scena? Conosco la scena di sesso, la scena madre, la scena del crimine, la scena cruda, la scena di apertura o la scena raccapricciante, ma seppur affine a quest'ultima, non ho ben chiaro cosa sia la "scena skate". Forse individui accomunati da interessi e fini comuni? Trovatemi più di quattro persone che abbiano unità di intenti che non siano di facciata. In un paese in cui si discute per qualsiasi cosa, siano riviste di skate, video, numero di curve vs muretti di una città, gestione di un park o sponsorizzazione di un amico o qualsiasi altra minchiata, non credo esista una scena. E se anche esistesse dovrebbe avere un'altro nome.
(COLUI CHE) SI SBATTE PER LA SCENA: Un pensiero nefasto. Attenzione ad affrontare con senso critico qualsiasi argomento tiri in ballo uno degli eletti sbattitori, locali o nazionali che siano perchè nella maggior parte dei casi la risposta che sentirete sarà qualcosa tipo "Si ma lui sono anni che si sbatte per la scena, ha fatto questo quello, quell'altro, cioè è uno che si sbatte. Tu che critichi tanto, che hai fatto ?"
A nessuno è mai venuto in mente che probabilmente:
1) "la scena" non ha chiesto niente a nessuno per cui chi si crede in qualche modo martire, caritatevole benefattore o indispensabile pilastro della tavola rotelle sappia che è tutta colpa del suo ego.
2) Con tutta probabilità se non avessero fatto un cazzo, qualcuno avrebbe fatto altro al loro posto, magari chissà, addirittura meglio.
3) Fare non è per forza sinonimo di fare bene o fare la cosa giusta per cui "sbattersi per la scena" non autorizza ad essere dalla parte del giusto o esenti da critiche solo perchè "si fa invece di parlare".
(segue...)
In conclusione: si, io sono un hater, anonimo del cazzo, uno sfigato, uno che si nasconde dietro la tastiera, senza niente di meglio da fare che scrivere cazzate, capace solo di criticare, col cazzetto, senza le palle di firmare quello che scrivo, uno che probabilmente non sa nemmeno ollare. Tutto vero, se proprio ci tenete. Però ora che le banalità le ho scritte io magari provate a sforzarvi un po' di più coi ragionamenti. Alla fine tra voi c'è gente che ha studiato (e che si sbatte per la scena)
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